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APPELLO DI ROLLANDIN, DELLAI E DURNWALDER AL GOVERNO PER TUTELA MINORANZE

(Archivio)

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha condiviso con i Presidenti delle Province Autonome di Trento e Bolzano, Lorenzo Dellai e Luis Durnwalder, un documento nel quale viene chiesto al Governo di rivedere i tagli alle convenzioni tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Rai per le trasmissioni di programmi radiofonici e televisivi a tutela delle minoranze linguistiche, annunciati dal sottosegretario con delega all’editoria Paolo Bonaiuti, nel corso dell’audizione in Commissione Cultura della Camera dei Deputati. 
Il documento è stato ratificato questa mattina, giovedì 27 ottobre, a Roma, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e presentato nel pomeriggio, in sede di Conferenza unificata Stato/Regioni al Governo, al quale viene rivolto l’invito a «non compromettere l’effettività della tutela delle minoranze linguistiche -  riconosciuta dall’art. 6 della Costituzione ed attuata con la legge 15 dicembre 1999, n. 482, nonché dalle norme a tutela delle specificità linguistiche contemplate nei rispettivi Statuti speciali e nelle relative norme di attuazione in vigore o in corso di approvazione - resa effettiva, nel settore dell’editoria, anche grazie alla stipulazione delle Convenzioni per le trasmissioni di programmi radiofonici e televisivi in lingua francese nella Regione autonoma Valle d’Aosta e in lingua tedesca e ladina nelle Province autonome di Trento e Bolzano ».
Nel documento è stata inoltre sottolineata «l’importanza dell’informazione plurilingue attraverso la capillare presenza delle strutture regionali della Rai sul territorio e richiesta una particolare attenzione alle realtà professionali presenti nelle diverse sedi regionali della Rai, impiegate in particolare per la realizzazione di programmi radiofonici e televisivi per la diffusione, la conoscenza e il mantenimento delle lingue minoritarie. Professionalità che potrebbero risentire dei paventati tagli, con un risvolto negativo anche dal punto di vista occupazionale e quindi con una ripercussione sfavorevole sul sistema economico e sociale già gravemente compromesso dalla crisi ».