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Un freddo pungente, finalmente invernale, ha accompagnato giovedì sera 26 gennaio, a Brusson la cerimonia ufficiale di apertura dei Campionati di sci della Protezione civile giunti alla decima edizione. Gli oltre 1350 atleti iscritti, in rappresentanza di buona parte delle regioni Italiane e provenienti anche da Francia, Svizzera, Slovenia, hanno invaso pacificamente il campetto di Brusson per suggellare l’avvio di una tre giorni di competizioni di sci alpino, nordico e snowboard, ma anche di riflessioni e momenti di festa.
Giulio Grosjacques, Sindaco di Brusson
È un motivo di orgoglio essere stati scelti, come Valle di Ayas, per l’organizzazione di questi decimi campionati. Inoltre, per noi significa stabilire un rapporto con la Protezione civile nazionale della quale noi siamo espressione. C’è da dire che, e soprattutto nei nostri piccoli centri, viviamo di volontariato perché gran parte delle cose che organizziamo sono organizzate e gestite dai nostri volontari.
Nata in Trentino, la manifestazione si è evoluta ed ampliata nel tempo e di anno in anno, ha visto aumentare il numero dei partecipanti in un crescendo di entusiasmo. A dirlo sono gli stessi vertici della protezione civile nazionale che in Val d’Ayas festeggiano tre importanti traguardi.
Elvezio Galanti, Direttore generale dell’Ufficio relazioni istituzionali della Protezione civile nazionale
I numeri da ricordare quest’anno sono 30, 20 e 10. Trenta perché è dopo il terremoto dell’Irpinia di trent’anni fa che si capì che bisognava cambiare registro per l’organizzazione di protezione civile e quindi si costruì la nuova protezione civile con Zamberletti. Infatti è del 1982 la costituzione del Dipartimento, una struttura di coordinamento, sovra ministeriale, non burocratica, per gestire tutto il sistema. Venti perché ven’anni fa, nel 1992, fu fatta la legge madre della Protezione civile, la 225, che prevede che la protezione civile è fatta di prevenzione, previsione, emergenza e ripristino. Dieci è il numero frutto di questo grande sistema che è stato messo in moto nel paese. Sono 10 anni infatti che si fanno i campionati di sci e la Valle d’Aosta, sigilla, suggella questo evento. Sono importanti i numeri, quindi, ma anche i contenuti.
Dopo il saluto delle autorità , la cerimonia si è conclusa con l’esecuzione degli inni della Valle d’Aosta e d’Italia da parte della banda di Verrès e con uno spettacolo pirotecnico. Da venerdì e fino a sabato le competizioni sono entrate nel vivo a Champoluc, che ha ospitato lo sci alpino e a Brusson dove si sono svolte le gare di sci nordico e di snowboard.
Nel tardo pomeriggio di sabato ha poi avuto luogo un convegno sui trent’anni dell’istituzione del sistema nazionale della Protezione civile. È stato uno spazio di riflessione per condividere cosa rappresenta la protezione civile in territori come la Valle d’Aosta.
Augusto Rollandin, Presidente della Regione Valle d’Aosta
La Protezione civile è’ il punto di riferimento della popolazione per avere persone responsabili, coordinate e sicure, professionalmente preparate, che sappiano intervenire nel momento del bisogno, che sappiano prevenire e coordinare al meglio le forze necessarie. Quindi, la Protezione civile è una garanzia vera per i momenti difficili. Noi l’abbiamo provato dal 2000 in avanti, dopo l’alluvione, facendo un salto qualitativo nell’organizzazione proprio a seguito dei fatti occorsi e i miglioramenti si sono visti nelle azioni successive. Siamo ben coscienti di cosa significa l’organizzazione della protezione civile.
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