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Rini e rollandin a difesa dell’assetto istituzionale delle regioni

(Archivio)

«La Valle d’Aosta intende fare la sua parte nel dibattito sulle Regioni per quanto attiene la revisione dei costi, ma nel pieno convincimento che determinati interventi debbano rimanere in capo all’autonomia decisionale e costituzionale propria delle Regioni a Statuto speciale». Il Presidente del Consiglio regionale Emily Rini e il Presidente della Giunta Augusto Rollandin commentano così la loro partecipazione all’incontro congiunto tra Assemblee legislative e Governi regionali, avvenuto nella mattinata di oggi, mercoledì 10 ottobre 2012, a Roma.

«In questo momento vi è la necessità di fare fronte comune con le autonomie differenziate – aggiungono i Presidenti –. La Valle d’Aosta si è fatta quindi carico di richiedere la convocazione urgente dei Coordinamenti delle Assemblee e delle Regioni a Statuto speciale.»

Per quanto attiene «i costi della politica – evidenzia la Presidente Rini – la Valle d’Aosta ha già intrapreso un percorso di contenimento, cominciato, in sede di Assemblea regionale, con l’approvazione di una risoluzione sul funzionamento dei gruppi consiliari che si concluderà, entro la settimana prossima, con il deposito di una proposta di legge».

«L’antipolitica non deve però essere l’elemento ispiratore delle riforme – dicono ancora Rini e Rollandin – così come non crediamo che un ritorno al centralismo sia la sola risposta al contenimento della spesa pubblica dello Stato. La Valle d’Aosta resta infatti fermamente convinta della centralità delle istituzioni regionali in quanto elemento costituivo e fondante della Repubblica, così come sostiene il principio della democrazia di prossimità, che garantisce servizi diretti ai cittadini e un immediato corrispondente delle reali aspettative ed esigenze della comunità»

A garanzia del rispetto della normativa che sostiene i principi fondanti dell’autogoverno, in sede di riunione, il Presidente Rollandin ha espresso la possibilità di ricorso alla Corte costituzionale «qualora non venissero rispettati i principi statutari e sentitamente il principio dell’intesa che dovrebbe presidiare la disciplina dei rapporti finanziari tra Stato e Regione, che il Governo, sempre più spesso, ha disatteso».